Il renzismo dilaga nel bel paese e approda anche nella nostra Gubbio.Come potevamo farci mancare un “sindaco alla fiorentina”? Ci riferiamo a come il sindaco e la sua giunta hanno trattato un tema importantissimo per tutta la cittadinanza, sia sotto il punto di vista economico che di salute pubblica, come quello del ciclo dei rifiuti.

In campagna elettorale Stirati faceva proseliti sul maggior porta a porta e sul portare la differenziata fino al 70% poi, una volta insediato, la metamorfosi.

Facciamo una breve cronistoria:


Giugno 2014- L’assessore Tasso su delega del sindaco dà parere favorevole alle delibere ATI1 n. 7,8,9 che stabiliscono le linee guida con le quali si da mandato all’ATI stessa di stilare il bando per l’affidamento della gestione dei rifiuti a società privata  per i prossimi 15 anni.
Importo complessivo 300.000.000 € (trecento milioni mica bruscolini), per tutti i comuni di cui circa 75 per il solo comune di Gubbio.

Il tutto tenendo all’oscuro anche i membri della stessa maggioranza.

Le linee guida sottoscritte sono a nostro avviso sfavorevoli sia per i cittadini che per il Comune,a partire dalla previsione dell’aumento della tassa sui rifiuti (come da documenti ATI di un 15-20%) fino alla gestione della nostra discarica (non compresa nell’accordo) e ad altre piccole ma importanti questioni.
Le soglie vincolanti per la raccolta differenziata sono molto più basse di quelle prospettate in campagna elettorale e soprattutto senza tempi certi di messa a regime, tariffa puntuale e altri servizi sono tutti in forma opzionale e avranno costi maggiori per il contribuente se il comune decidesse di attivarli.

Febbraio 2015- Il MoVimento 5 stelle coinvolge con degli incontri extra-istituzionali la maggioranza e le minoranze per stilare in concertazione un documento che metta dei paletti più stringenti a chi si fosse aggiudicato il bando.
Dopo un duro lavoro, in gran parte fatto da noi del Movimento, abbiamo concordato tra tutte le forze un memorandum con vincoli certi e importanti.
Inoltre abbiamo chiesto che tali indicazioni fossero integrate nella delibera originale.
Solo inserite all’interno del documento originale esse avrebbero avuto infatti la forza e il valore necessario.
Trovato un accordo, siamo andati in consiglio fiduciosi di aver fatto il bene dei cittadini e speravamo in un approvazione del documento all’unanimità dando così un segnale forte all’ATI e agli altri comuni.
E invece?
Qui avviene la metamorfosi..
La maggioranza decide di non inserire le richieste nella delibera originale e procede con arroganza e sufficienza all’approvazione di un ordine del giorno che ricalca il memorandum concordato ma che di fatto, scorporato dalla delibera originale, ne depotenzia gli effetti quasi fino ad annullarli.
E’ mancato il coraggio da parte dell’amministrazione di dare un segnale forte sui rifiuti?
Di sicuro non hanno fatto il bene dei cittadini che avranno tariffe maggiorate per un servizio che è ancora tutto da definire.
Chissà che le vicine elezioni regionali non abbiano spaventato qualcuno!